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Un ottimo risultato ottenuto grazie al lavoro di CNA Toscana che ha stabilito un proficuo rapporto di collaborazione con l’Assessorato all’Ambiente della Regione

Il CIT, il catasto impianti termici regionale, quando sarà a regime, metterà in gioco risorse molto importanti, oltre 10 milioni di euro. CNA Toscana ha chiesto alla Regione che una quota parte di queste risorse possano diventare un investimento strutturale per rendere possibili gli obiettivi del piano regionale per la qualità dell’aria (PRQA): a sostegno di interventi di sostituzione di impianti vetusti in particolare per la parte meno abbiente della popolazione, oltre a iniziative di formazione, informazione ecc. E una prima risposta positiva è arrivata dall’Assessore all’Ambiente e difesa del suolo della Regione Toscana, Federica Fratoni, venerdì 19 ottobre nel corso del seminario di “Presentazione del Piano Regionale per la qualità dell’aria”, organizzato da CNA a Pistoia per gli imprenditori del settore installazione impianti.

“Desidero rivolgere un ringraziamento all’Assessore Federica Fratoni – ha dichiarato il Presidente CNA Installazione Impianti Toscana, Maurizio Narra – per il dialogo che abbiamo sempre avuto con lei in questi anni, anche in fasi molto critiche. Non abbiamo risparmiato critiche alla Regione Toscana, sempre e comunque con la volontà di favorire la crescita delle imprese associate”.
“Colgo questa occasione – ha continuato il Presidente Narra – per ricordare che la serietà del nostro lavoro, la sobrietà che ci contraddistingue porta anche a risultati importanti. Cito una cosa per tutte che trovo molto coerente con il tema del PRQA: nell’ormai lontano 2013 abbiamo avviato all’interno della Presidenza Regionale dell’Unione Installazione Impianti di CNA Toscana un Gruppo di Lavoro sull’attuazione delle previsioni del DPR 74/2013 ‘Regolamento recante definizione dei criteri generali in materia di esercizio, conduzione, controllo, manutenzione ed ispezione degli impianti termici per la climatizzazione invernale ed estiva degli edifici e per la preparazione dell’acqua calda per usi igienici sanitari, a norma dell’articolo 4, comma 1, lettere a) e c), del d.lgs. 19 agosto 2005, n. 192’; i mie colleghi arrivarono alla stesura di un documento che è stato per noi la base dell’azione nei confronti della Regione. Da allora abbiamo con forza rivendicato la necessità di giungere anche in Toscana ad un catasto impianti termici regionale, riconducendo tutta la partita delle verifiche e controlli alla Regione Toscana”.

“Sono stati – ricorda il Presidente CNA Installazione Impianti Toscana – anni anche di scontri forti tra l’assessorato all’Ambiente e la CNA, perché non trovavamo riscontro ad una cosa fondamentale per la semplificazione dell’attività delle nostre imprese di manutenzione (10 province 18 comuni che gestivano la materia in modo scoordinato); siamo dovuti passare da un tavolo regionale sulla semplificazione con il progetto ‘SemplificaToscana’ per inserire il Registro Telematico Impianti Termici tra le 9 misure prioritarie della Regione Toscana. Ma tutto questo è diventato concreto solo il 15 ottobre 2015 quando per la prima volta abbiamo incontrato il nuovo Assessore all’Ambiente della Regione Toscana, alla quale abbiamo sottoposto nuovamente la questione. Entro fine 2018 i comuni di Grosseto e Firenze passeranno nel CIT e allora si concluderà il lungo percorso iniziato per noi 5 anni fa; siamo veramente orgogliosi per il lavoro che tutti i nostri dirigenti hanno fatto e vorrei ricordare alcuni di loro per il loro instancabile contributo, in particolare Paolo Pagliarani e Marcello Piccini, perché hanno tolto tempo alla loro impresa per un obiettivo di tutti”.
“Ringrazio l’Assessore Fratoni – sottolinea Narra – perché senza di lei questo percorso non si sarebbe raggiunto. E siamo stati noi CNA a porre da soli la questione, portarla avanti e trovare un interlocutore attento. Quella del CIT sta appieno a mio modo di vedere dentro le tematiche e anche le criticità presenti per la nostra categoria nel PRQA, uno strumento di pianificazione strategico per la Regione Toscana: basti considerare la sua funzione così prevista dal Piano Regionale di Sviluppo (PRS), quale strumento, in accordo con il PAER (piano ambientale ed energetico regionale), fondamentale per raggiungere l’obiettivo di migliorare l’aria che respiriamo ai fini della tutela della salute pubblica”.

“Non voglio entrare in valutazioni di natura tecnica che non sono di mia competenza – aggiunge Narra – ma alcuni spunti mi sento di darli. Le risorse sono uno strumento fondamentale per raggiungere gli obiettivi del PRQA. Il monitoraggio delle emissioni è un tema che anche in fase di concertazione abbiamo evidenziato con particolare riferimento ai dati sulle biomasse. Il CIT, il catasto impianti, quando sarà a regime, metterà in gioco risorse molto importanti. CNA ha chiesto che una quota parte di quelle risorse possano diventare un investimento strutturale per rendere gli obiettivi del PRQA possibili; vorremo anche su questo poter essere interlocutori ed offrire il nostro contributo”.
E continua: “Il PRQA in relazione alle emissioni legate alle biomasse ha previsioni molto restrittive; sappiamo che si è lavorato per affinare il sistema regionale di rilevamento della qualità dell’aria e crediamo che questo debba essere il punto fermo su cui basare la programmazione. Il costante aggiornamento dei dati consentirà eventuali aggiustamenti delle politiche; vorremmo che potesse essere valutabile di anno in anno sulla base dei dati. In caso contrario si rischia di creare un modello di programmazione statico”.

Conclude il Presidente Narra: “venerdì 19 ottobre con l’occasione della presentazione del Piano Regionale della qualità dell’aria, abbiamo ribadito che la CNA ha dimostrato per serietà e coerenza di essere un interlocutore affidabile per l’istituzione Regione e che vorremo continuare questo percorso insieme”.