Buona partenza per l’export Aretino nel primo trimestre 2018

Nel primo trimestre 2018 il valore delle esportazioni della provincia di Arezzo è cresciuto complessivamente di oltre 22 milioni di euro (+1,5% in termini percentuali) rispetto allo stesso periodo del 2017, attestandosi a circa 1,552 miliardi di euro. Il saldo commerciale presenta un avanzo di più di 510 milioni di euro.

“Un dato positivo pur nella sua parzialità temporale – sottolinea il Presidente della Camera di Commercio di Arezzo Andrea Sereni – Alcuni settori evidenziano buone performance, altri un andamento più negativo, come ad esempio il comparto Moda. Dopo la robusta crescita messa a segno nel corso del 2017, dove si era registrato un +28,6% rispetto all’anno precedente, il settore Moda in questi tre primi mesi del 2018 mostra, almeno per quanto riguarda il valore complessivo delle esportazioni, segnali di debolezza: a livello aggregato i flussi diminuiscono infatti del 16,5% a causa di flessioni importanti nel tessile (-13,1%), nella pelletteria (-33,9%) e nelle calzature (-22,3%). Unica nota positiva viene dall’abbigliamento il cui export, al contrario, cresce del 10,1% rispetto al 2017.”

“Questa flessione – prosegue Sereni – è per una buona parte imputabile ad una forte contrazione (oltre l’85%) verso gli Stati Uniti d’America. Un fenomeno ancora da analizzare visto che l’aggravio dei dazi commerciali che l’amministrazione Trump vorrebbe introdurre verso i paesi concorrenti avrebbe fatto supporre una preventiva crescita delle esportazioni verso gli USA nei settori a rischio come appunto quello tessile. Comunque il mercato USA pur costituendo un mercato rilevante, non è ai vertici della classifica dei mercati più importanti per l’export della moda aretina, dove troviamo, al primo posto, il Regno Unito, seguito da Francia, Svizzera e Germania. Fra i paesi extraeuropei il primo partner è Hong Kong, hub di accesso verso l’intero mercato cinese”.

“I metalli preziosi (lingotti, pepite, pagliuzze) dopo un 2017 caratterizzato dal segno negativo – commenta il Segretario Generale Dott. Giuseppe Salvini – nei primi tre mesi del 2018 recuperano una parte delle perdite grazie ad un incremento delle vendite all’estero del 10,6% attestandosi a circa 519 milioni di euro, circa 50 in più rispetto allo stesso periodo del 2017. La gioielleria ed oreficeria presentano un andamento contrario: le esportazioni sono cresciute del 5,5% lo scorso anno ma iniziano il 2018 con una flessione del 2,6% nel primo trimestre. Come sempre nell’interpretazione dei dati espressi in valore si deve tenere in debito conto l’influenza fondamentale delle oscillazioni prezzo dell’oro: il fixing del metallo prezioso ha presentato in media nei primi tre mesi dell’anno un calo del 5,4% nelle quotazioni in euro, cosa che potrebbe spiegare ampiamente la flessione osservata nelle vendite all’estero dei prodotti orafi”.

“Il confronto con gli altri due distretti orafi nazionali – prosegue Salvini – mostra che in questo primo scorcio dell’anno la provincia di Arezzo è riuscita a contenere meglio di Vicenza (-3,8%) la contrazione rispetto al primo quarto del 2017. Prosegue invece a passo spedito l’espansione del distretto di Valenza che, grazie al traino della domanda dei grandi marchi della moda e dell’oreficeria, mette a segno nei primi tre mesi del 2018 un incremento delle vendite all’estero del 20,9% che conferma il ruolo di primo polo orafo nazionale per esportazioni. Gli Emirati Arabi Uniti (-19,3%) rappresentano ancora una volta il principale punto debole del nostro distretto, a cui si aggiungono in questo trimestre sia Hong Kong (-8,1%) che gli Stati Uniti (-13,7%), mercati che nel 2017 erano stati al contrario molto vivaci. Positivi invece sia la Turchia (+17,4%) che la Francia (+13,8%)”.

Per gli altri settori si possono osservare diffusi e generalizzati segni positivi: bevande (+1,5%), legno e prodotti in legno (+12,4%), prodotti di carta (+8,3%), prodotti chimici (+4,8%), prodotti farmaceutici (+36,3%), articoli in gomma e plastica (+7%), prodotti in metallo (+21,9%), apparecchiature elettriche (+15%), altri prodotti della lavorazione dei minerali non metalliferi (+81,9%). All’interno di quest’ultimo tutte le principali produzioni mostrano segnali di ripresa: prodotti in vetro (+9,7%), prodotti in porcellana e in ceramica (+78%), prodotti in calcestruzzo, cemento e gesso (+2.559,3%) e pietre tagliate e modellate (+116,9%). In diminuzione invece le esportazioni di agricoltura (-38,2%), prodotti alimentari (-4,1%), elettronica ed elettromedicale (-6,1%), macchinari (-4,1%), autoveicoli e altri mezzi di trasporto (-2%) e mobili (-5,2%).

Un quadro complessivamente positivo per l’export quello elaborato dall’Ufficio Studi della Camera di Commercio di Arezzo, che peraltro prosegue nel suo impegno a favore dell’internazionalizzazione delle PMI.
Infatti, proprio questa mattina, in collaborazione con l’Azienda Speciale Arezzo Sviluppo, Università degli studi di Siena, Polo Universitario Aretino e Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Arezzo è stato organizzato un seminario rivolto alla PMI che intendono affacciarsi sui mercati internazionali, seminario che ha visto la presenza di oltre 50 aziende e di numerosi professionisti.

Esportazioni CM321 – Gioielleria, bigiotteria e articoli connessi; pietre preziose lavorate – 1° trimestre
Esportazioni provincia di Arezzo – 1° trimestre (valori espressi in euro)