BINAZZI CNA 2017Binazzi CNA: per i giovani intervenire subito con l’apprendistato a scuola

Cosa succede nel mondo del lavoro delle aziende aretine? L’analisi CNA parte dall’occupazione. I dati forniti dal Registro Imprese sui primi mesi dell’anno fotografano da un lato, nelle imprese con sede legale nel territorio aretino, una leggera flessione dell’occupazione (-0.4% rispetto al 2016), dall’altro un aumento degli addetti nelle unità locali di aziende con sede fuori provincia (+3,4%).

Questo trend appare complessivamente positivo – commenta Franca Binazzi Presidente CNA Arezzoma ad un’analisi più approfondita non può non emergere la preoccupazione per uno spostamento dell’occupazione verso centri aziendali non direttamente riconducibili alla provincia di Arezzo. Un dato che deve far riflettere in primis gli enti locali chiamati a potenziare le azioni dirette a favorire gli investimenti a sostegno della territorialità delle imprese”.

Anche il tasso annuale di disoccupazione, dopo anni di crescita esponenziale, fa registrare per la prima volta una contrazione dell’1,1% al 31.12.2016: dal 10,3% al 9,2%, al di sotto sia della media regionale (9,5%) che di quella nazionale (11,7%).

Stesso trend per il lavoro giovanile, in forte sofferenza da molti anni: a fine 2016 la disoccupazione degli under 30 scende di quasi 5 punti (20,9%), ben oltre la media toscana e italiana.

Un quadro incoraggiante solo in parte – osserva la Presidente Binazzivisto che ancora 1 giovane su 5 risulta senza lavoro nel territorio aretino. Le aziende ricercano manodopera specializzata ma i giovani non hanno gli strumenti adeguati e sufficienti per qualificarsi. Come superare quest’impasse? Diventa prioritario introdurre un modello di formazione professionale che favorisca l’occupabilità giovanile, attraverso l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, e per contrastare la dispersione scolastica. Parlo dell’apprendistato legato all’alternanza scuola-lavoro. Ad oggi questo strumento non è previsto nei contratti di lavoro dell’artigianato, una grave carenza che non consente ai giovani di affiancare al diploma scolastico la qualifica professionale da spendere subito nel mercato del lavoro. In un territorio come il nostro, a forte vocazione manifatturiera e con una domanda crescente di operatori specializzati, uno strumento che accompagni i giovani fino al diploma consentirebbe di imparare lavorando, la cosiddetta formazione on the job. Cosa manca per raggiungere questo obiettivo? Un intervento contrattuale regionale che recepisca e disciplini la materia, già peraltro sperimentato con successo in regioni ad alta densità produttiva come Lombardia e Veneto”.

L’analisi di CNA prosegue sul fronte delle assunzioni dove nel 2016 si registra un calo di 5576 unità rispetto all’anno precedente, specie in Valtiberina, Valdarno e Casentino. “E’ l’effetto del venir meno degli incentivi legati al Jobs Act e di una competitività delle imprese ancora minata dall’eccessivo costo del lavoro. Non bastano misure una tantum per dare solidità al lavoro in Italia: occorrono interventi strutturali e riforme con un respiro di medio e lungo termine”.

Uno sguardo alla cassa integrazione: i dati in flessione risultano drogati dal forte ridimensionamento – fino alla scomparsa – della gestione in deroga, strumento utilizzato dalle piccole imprese sprovviste di strumenti ordinari. La riforma degli ammortizzatori sociali introdotta dal Jobs Act ha comportato una restrizione dell’utilizzo della cassa integrazione ordinaria e straordinaria gravata oltretutto da un appesantimento delle procedure di attivazione.

Se da un lato è positiva una razionalizzazione degli strumenti finanziati da risorse pubbliche, dall’altro il mercato del lavoro oggi presenta situazioni instabili e di difficile programmazione anche per le aziende più strutturate, figuriamoci per le piccole imprese. E’ evidente che nei momenti di contrazione del lavoro, le aziende si trovano a dover fare i conti con strumenti poco flessibili e adattabili alle esigenze produttive di mercati sempre più fluidi e che presentano caratteri sempre più marcati di stagionalità”.