CNA chiede periodo sperimentazione e eliminazione adempimenti superflui

In vista della prossima entrata in vigore degli obblighi di emissione di fatture elettroniche per la certificazione dei corrispettivi relativi alla cessione di beni e prestazioni di servizi, CNA evidenzia i rischi insiti nei cambiamenti radicali e repentini introdotti su un documento fondamentale nell’attività d’impresa, quale è la fattura, da cui dipende l’incasso dei ricavi.

La Legge di Bilancio 2018 ne ha disposto l’obbligo:

DAL 1° LUGLIO 2018 per le cessioni di benzina o di gasolio destinati ad essere utilizzati dai soggetti IVA come carburanti per motori;
DAL 1° LUGLIO 2018 per le prestazioni rese da soggetti subappaltatori e subcontraenti della filiera delle imprese nel quadro di un contratto di appalto di lavori, servizi o forniture stipulato con un’amministrazione pubblica;
DAL 1° GENNAIO 2019 per tutte le operazioni IVA effettuate tra soggetti residenti (sia verso altri titolari di partita IVA sia verso consumatori finali).

Senza la previsione di un periodo di sperimentazione, presenterà molte incognite il passaggio per circa il 90% dei titolari di partita IVA dalla fattura cartacea alla fattura elettronica, in un formato standard (XML) e veicolata, sempre obbligatoriamente, attraverso il sistema d’interscambio fornito dall’Agenzia delle Entrate (SDI). Basti pensare alle difficoltà ed ai rischi legati ad un mal funzionamento e blocco del sistema di interscambio che si troverà a gestire in un anno circa un 1,5 mld di documenti, cui potrebbero seguire ritardi nell’incasso dei corrispettivi e danni economici alle imprese.

CNA ha sollevato la necessità di posticipare l’entrata in vigore dell’obbligo e di prevedere un periodo sperimentale, nell’interesse sia delle imprese sia dell’Amministrazione finanziaria affinché tutti i soggetti coinvolti abbiano il tempo necessario per revisionare e reingegnerizzare le procedure informatiche legate all’introduzione della fatturazione elettronica.
E’ necessario inoltre evitare che dalla fatturazione elettronica nascano ulteriori oneri amministrativi sulle imprese connessi alla compilazione e alla conservazione elettronica delle fatture. In particolare, il passaggio alla fattura elettronica dovrà essere accompagnato dalla disponibilità di un software gratuito che consenta un’agevole compilazione del documento e il contestuale invio allo SDI e all’intermediario che gestisce la contabilità.
L’obbligo della fatturazione elettronica rende poi necessario, per CNA, eliminare alcuni adempimenti ormai superflui ai fini dei controlli. Oltre a quelli attualmente previsti, ovvero l’abrogazione dello “spesometro” ed il riconoscimento, per i contribuenti in contabilità semplificata, di alcune semplificazioni effimere rappresentate dall’invio di modulistica precompilata, CNA chiede di:

– eliminare lo “split payment” nonché i regimi IVA di “reverse charge” applicati su alcune cessioni di beni e prestazioni di servizi legati al rischio evasione;
– innalzare il limite da cui scatta l’obbligo di apposizione del visto di conformità per poter compensare i crediti fiscali da 5.000 a 50.000 euro;
– eliminare l’obbligo di comunicazione dei dati delle liquidazioni IVA;
– effettuare i rimborsi IVA entro 3 mesi dalla presentazione della dichiarazione annuale;
– ridurre la ritenuta dell’8% sui bonifici relativi a spese per lavori edili per cui si rende applicabile la detrazione fiscale.

Solamente in seguito all’abrogazione di tali adempimenti la fatturazione elettronica potrà rappresentare un’opportunità di semplificazione per tutte le imprese.