La presidente di CNA Franca Binazzi: “Necessarie misure di sostegno ritagliate sulle caratteristiche del comparto artigiano”.

Dopo oltre un anno di pandemia il tema degli ammortizzatori sociali è di importanza cruciale. È stato da poco varato il decreto ministeriale per il trasferimento delle risorse al Fondo nazionale dell’artigianato Fsba, un provvedimento che riguarda Arezzo molto da vicino. La provincia, infatti, è seconda in Toscana per destinazione delle risorse dedicate all’integrazione salariale, dopo Firenze e insieme a Prato, con oltre tre milioni e mezzo di euro. A sottolineare l’importanza dell’argomento è Franca Binazzi, presidente CNA Arezzo: “È necessario che si faccia presto nel trasferimento di queste risorse evitando le lungaggini passate che non possono essere più tollerate. La terza ondata di Covid-19 ha avuto ripercussioni fortemente negative sulle attività produttive con imprese e lavoratori ormai stremati. Basti pensare che in Toscana nel solo comparto dell’artigianato l’anno pandemico 2020 ha abbattuto 5.100 posti di lavoro (-4,1%) nonostante il blocco dei licenziamenti e 4 imprese su 5 hanno subito un calo del fatturato superiore al 20%”.

Binazzi snocciola anche alcuni dati che rendono meglio il quadro della situazione: “Le aziende artigiane della Provincia di Arezzo che alla fine di aprile 2021 hanno fatto ricorso al fondo bilaterale di integrazione salariale sono aumentate a 2.847, a metà febbraio erano 2.818. Tanti sono gli accordi sindacali siglati dall’ente bilaterale provinciale dell’artigianato per un totale di 11.385 dipendenti coinvolti. Il settore più colpito è sempre quello orafo argentiero con un’incidenza del 24% per aziende e dipendenti coinvolti”. Numeri importanti anche per la cassa integrazione ordinaria: “Nel periodo marzo-dicembre le attivazioni di Cigo con relativa sottoscrizione di accordi sindacali sono state 536 per un totale di 10.895 dipendenti coinvolti. Il trend del primo trimestre 2021 registra una sostanziale stabilità delle richieste in continuità con l’ultimo trimestre del 2020. Anche in questo caso il settore orafo risulta il più colpito con un’incidenza del 29%”.

In questo quadro apocalittico hanno avuto un ruolo fondamentale gli ammortizzatori sociali e proprio in queste ultime settimane si è discusso a lungo tra Governo e Parti Sociali nazionali sulla riforma di questi con l’obiettivo di introdurre un ammortizzatore unico, continua Binazzi: “È innegabile che il mondo dell’artigianato – che per primo è stato sensibile al tema dell’universalità delle tutele, costituendo un Fondo di solidarietà bilaterale a sostegno di tutte le imprese artigiane, anche di quelle con un solo dipendente – abbia saputo dare riposte concrete e vitali ad aziende e dipendenti in questi 15 mesi di emergenza pandemica. È quindi indispensabile per il comparto che non vengano cancellate le caratteristiche specifiche del proprio sistema di sostegno al reddito, con aliquote e prestazioni tagliate su misura per le imprese artigiane, espressione di un modello di relazioni sindacali basato sui principi della partecipazione, della mutualità e della sussidiarietà. È il caso di sottolineare che, nell’ottica della tanto agognata semplificazione burocratica, i fondi bilaterali rappresentano un mezzo di snellimento del sistema centrale, di semplificazione per le aziende e di prossimità per i lavoratori e in nessun caso costituiscono un aggravio per lo Stato”.