Iacovone, CNA: la sburocratizzazione, tassello importante per la transizione green

Gli ostacoli burocratici che le imprese dell’installazione di impianti incontrano nel loro percorso verso la transizione ecologica: questo il tema dell’indagine condotta da CNA da cui sono emerse criticità e proposte.

Quali le difficoltà? “Tra normative disattese, banche dati regionali che non dialogano, corsi di aggiornamento che si dilatano nel tempo ma rischiano di essere inutili, gli imprenditori si trovano ad affrontare un autentico calvario – afferma Damiano Iacovone, Presidente Installazione e Impianti CNA Arezzo – se non avviamo le necessarie riforme di semplificazione rischiamo di perdere l’occasione storica del Pnrr. Ogni modifica normativa ha un impatto diretto sulle imprese per cui il legislatore deve ascoltare la nostra voce in modo da disegnare leggi e incentivi tagliati su misura e che servono concretamente alle aziende”.

Quali sono le priorità? “Semplificare le procedure e mettere gli imprenditori nelle condizioni di poter lavorare, sfruttando le potenzialità della digitalizzazione per l’acquisizione uniforme dei dati promuovendo l’interoperabilità all’interno della pubblica amministrazione e mettendo ordine al caos legislativo e amministrativo provocato dalla sovrapposizione delle competenze tra Stato centrale ed enti territoriali”.

“Entrando più nel dettaglio – continua il Presidente Iacovone – per il nostro settore nell’ambito della qualificazione degli installatori di Fonti di Energia Rinnovabili sono previsti corsi triennali di aggiornamento professionale per il mantenimento dell’abilitazione: perché non adeguare l’intervallo temporale tra i corsi di aggiornamento alle norme tecniche (che vengono modificate con scadenza quadriennale/quinquennale) e uniformare la scadenza degli attestati e relativi aggiornamenti? Il decreto semplificazioni ha previsto che a partire da gennaio 2022 i titoli di qualificazione saranno inseriti in visura camerale dando alle imprese del settore maggiore certezza del diritto”.

“Stesso discorso – ha precisato Damiano Iacovone – nell’ambito dei controlli regionali sugli impianti di climatizzazione invernale ed estiva per i quali, da regione a regione, si adotta un libretto d’impianto nazionale o regionale e diverse sono anche le procedure di verifica e controllo. Anche in questo caso la proposta è di unificare i catasti informatici con un’unica piattaforma nazionale, prevedere un glossario nazionale per le attività ispettive utile a rendere univoche le interpretazioni normative sul territorio. Per quanto riguarda i controlli, la Regione Toscana ha già creato un organismo regionale unico ed un sistema unico di acquisto bollini per i contributi relativi alle ispezioni sugli impianti.

Non meno importante l’aspetto della gestione dei rifiuti speciali (materiale elettrico etc.) e la gestione dei RAEE (ad esempio le caldaie) con particolare riferimento al trasporto dal luogo di produzione a quello della sede dell’impresa e il successivo conferimento presso i centri di raccolta.

Anche qui gli adempimenti sono diversi in quanto gli impiantisti sono tenuti ai normali obblighi di tracciabilità dei rifiuti (registro di carico e scarico formulario e MUD) con l’aggiunta dell’obbligo della doppia iscrizione all’Albo Gestori Ambientali e i relativi costi annuali che ne conseguono.

Per quanto riguarda il conferimento dei rifiuti dobbiamo registrare – osserva il Presidente degli Impiantisti CNA – che in molti comuni della provincia di Arezzo è stata fatta una convenzione con SEI Toscana sia per il conferimento dei RAEE che dei rifiuti speciali.

Le proposte CNA vanno dal rivedere la disciplina complessiva dei RAEE, ad unificare la documentazione relativa alla gestione dei rifiuti, all’eliminazione della doppia iscrizione all’albo gestori ambientali, ad agevolare il trasporto di piccole quantità di rifiuti attraverso la sola compilazione del documento di trasporto (DDT) al posto del formulario ed infine istituire una cabina di regia dedicata al coordinamento delle attività di ispezione e di controllo.

Ci auguriamo – conclude Iacovone – che questa indagine e le nostre proposte di semplificazione possano contribuire a liberare imprese e cittadini dal peso opprimente di regole e adempimenti che alimentano l’incertezza e non favoriscono la transizione energetica e la modernizzazione del paese”.