CNA Pensionati si candida a svolgere il ruolo di centro di ascolto per gli anziani truffati.
Il tema è caldo. La scorsa settimana, infatti, l’Aula del Senato ha dato il proprio via libera al disegno di legge che prevede un inasprimento delle pene per chi si macchia del reato di truffa agli anziani.
A far notizia l’approvazione all’unanimità del provvedimento: 228 sì e soltanto un’astensione.
Il tema è al centro dell’attenzione di CNA Pensionati proprio perché nel mondo digitalizzato, iperconnesso e bombardato dalle informazioni, gli anziani fragili finiscono per essere uno dei primi bersagli.
“Abbiamo già avviato a livello locale le prime esperienze – annuncia Filippo D’Andrea Segretario Nazionale di CNA Pensionati – e crediamo che la nostra associazione debba svolgere sempre di più il ruolo di punto di riferimento informativo e di consulenza per gli anziani. Oggi, in un mondo che sommerge i cittadini di informazioni più disparate, gli over 65 sono un facile bersaglio dei truffatori.
CNA Pensionati insieme ai Comuni e alle associazioni territoriali – conclude – può rappresentare un punto di riferimento utile proprio per chiedere consiglio e assistenza, anche e soprattutto in funzione preventiva”.
Le esperienze del territorio
Un’esperienza virtuosa a sostegno degli anziani truffati è quella bolognese che ha l’obiettivo di estendersi presto in altre zone d’Italia. Con vari comuni della provincia (al momento San Lazzaro, Pianoro e Valsamoggia), infatti, è stato sottoscritto un protocollo per il rimborso e il sostegno nei confronti degli over 65 vittime di furti e rapine. Si tratta di un progetto, partito col comune di Bologna, che prevede l’erogazione di un rimborso pari a 100 euro per sinistro, elevati a 500 euro per lo scippo nel giorno del ritiro della pensione, e un rimborso fino a un massimo di 300 euro per il ripristino di porte, serrature e finestre nell’abitazione oggetto di effrazione. CNA Pensionati è il tramite incaricato di raccogliere le denunce da parte degli anziani, segnalazioni che poi sono inoltrate ai Comuni aderenti all’iniziativa.
Ma il sostegno è anche psicologico. Con il Comune di Bologna, infatti, è già partita un’iniziativa parallela di ascolto e sostegno degli anziani truffati. Con il coinvolgimento di un’associazione di psicologi, CNA Pensionati garantisce la presenza di professionisti impegnati anche per un supporto emotivo.
DDL truffe agli anziani, un provvedimento necessario
Negli ultimi tre anni in Italia ci sono stati ben 240mila casi di falsi operatori di enti pubblici, aziende o associazioni che hanno avvicinato anziani per farsi consegnare oggetti di valore e addirittura 441mila casi di donazioni a scopo fraudolento. Il quadro si fa ancora più serio se si considerano tutte quelle truffe difficili da dimostrare (e quindi impossibili da sanzionare): sempre nell’ultimo triennio oltre un milione i casi di contratti firmati per l’acquisto di merci, beni o servizi, terreni, automobili, enciclopedie, contratti telefonici svoltisi contro l’effettiva volontà dell’anziano. Da qui la necessità di trovare una soluzione per una maggiore tutela degli over 65.
Cosa cambia allora?
La situazione attuale vedeva la circonvenzione degli anziani ancora racchiusa nel reato di truffa previsto dall’art. 640 del Codice Penale. D’ora in poi, invece, acquisirà una condizione di reato autonomo rivolto a chi “abusando della condizione di debolezza o di vulnerabilità dovuta all’età di una persona, induce taluno a compiere un atto che importi qualsiasi effetto giuridico per lui o per altri dannoso”. Nessun riferimento ad una soglia di età specifica all’interno del DDL.
Vita dura per i truffatori
Con la nuova norma la reclusione prevista salirà “da uno a cinque anni di carcere” fino ad un range “da due a sei anni di carcere”, così come la sanzione economica associata salirà “da 51 a 1.032 euro” ad una multa variabile “da 500 a 2.000 euro”. Non finisce qui, in caso di condanna le nuove regole stabiliscono che la sospensione condizionale della pena per chi ha commesso il reato sia subordinata al risarcimento integrale del danno alla parte offesa.
I prossimi passaggi
Il disegno di legge, approvato in prima lettura a Palazzo Madama, passa ora all’esame della Camera dei Deputati. Visto il consenso politico trasversale raccolto al Senato non dovrebbero esserci difficoltà per una rapida approvazione anche nel secondo ramo del Parlamento per diventare presto legge.