Mascagni CNA: difficile pianificare nuova occupazione quando domina l’incertezza.

Autunno alle porte. Il Presidente CNA Valdarno, Fabio Mascagni, getta uno sguardo sull’andamento del mondo del lavoro nella vallata in un momento in cui prevale l’attesa sugli scenari politici e sui provvedimenti che potranno incidere sull’economia, a partire dal Def.

I dati dell’Osservatorio del Lavoro Regionale al 31 luglio 2018 fotografano un andamento stabile seppur in leggero miglioramento del numero degli iscritti in Valdarno alle liste di disoccupazione: 11.586 (erano 12.193 un anno fa) di cui il 55% (6.506) è riferito all’universo femminile.
A livello territoriale, è l’area aretina a registrare più iscritti 20.429: sono oltre il 41%, mentre il Valdarno si attesta al secondo posto con il 25%.
Andando a leggere i dati relativi ai flussi di ingresso alle liste di disoccupazione, nei primi tre mesi dell’anno si sono registrate 885 iscrizioni, in maggioranza donne (464). Un trend in aumento rispetto agli 807 iscritti dello stesso periodo del 2017.
Sul fronte delle assunzioni, al 31.03.2018 risultano 4.509 ingressi nel mondo del lavoro, + 487 rispetto al 2017 e di questi oltre il 50% sono uomini (2448). Dato questo che dal punto di vista quantitativo appare positivo ma cambia lo scenario se si passa ad analizzare la tipologia di contratti attivati. Infatti l’andamento del Valdarno segue sostanzialmente il trend provinciale nel quale, sul totale dei contratti di lavoro attivati nei primi 3 mesi del 2018 (16.945), 9.289 sono a tempo determinato, ben il 55%, contro 1.457 a tempo indeterminato (appena l’8,6% del totale). Al secondo posto si piazza il lavoro interinale (2.843 pari al 17%). Confrontando i dati con lo stesso periodo dell’anno precedente, salta all’occhio l’aumento dei contratti attivati (+1.300) ma resta invariato il rapporto tra lavoro stabile e lavoro precario.

In Valdarno si concentra il 26% delle imprese artigiane della provincia di Arezzo (2.606 su 10.038 – dati al 30.06.2018 – fonte CCIAA), soprattutto nelle costruzioni e nel manifatturiero ed è proprio quest’ultimo ad assorbire il 25% di nuova occupazione.
“Il nostro è un tessuto che resiste, mantenendo i piedi ben saldi a terra – è il commento di Fabio Mascagni, Presidente CNA Valdarno – Anno dopo anno lamentiamo la mancanza di misure agevolative strutturali, basti pensare agli sgravi contributivi ad oggi in vigore sia a livello regionale che nazionale non in grado di garantire una continuità sul fronte occupazionale. Ancora una volta siamo costretti a fare i conti con misure una tantum invece di politiche industriali e del lavoro che favoriscano gli investimenti del mondo imprenditoriale. Ed il quadro che abbiamo di fronte non induce all’ottimismo: sul fronte interno regna l’incertezza legata alla manovra finanziaria e sul piano internazionale i provvedimenti in materia di dazi rischiano di minare pesantemente la nostra voce più importante, l’export. E’ difficile, in questo contesto, pianificare nuove assunzioni e ancor più stabilizzarle. Una realtà complessa da decifrare in cui diventa ancor più difficile fare programmi anche per le aziende più strutturate, figuriamoci per le piccole imprese”.