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Un’indagine, strumenti per la tracciabilità, rete tra imprese e formazione nell’agenda degli orafi CNA

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Molte le proposte sul tavolo degli orafi coordinato da Gabriele Veneri a pochi mesi dalla sua elezione a Presidente del settore.
A partire dall’indagine conoscitiva sui bisogni degli associati indirizzata alle oltre 400 imprese per individuare azioni condivise sul territorio e gli obiettivi a medio-lungo termine.
Tra le priorità, la necessità di ripartire, in primo luogo, dalle eccellenze aretine. “Nell’oreficeria esprimiamo qualità, ampiezza di gamma, design, stile, innovazione e artigianalità, un grande patrimonio da tutelare – afferma il Presidente Veneri – Prima di tutto con un brand che lo identifichi a livello nazionale ed internazionale. Un marchio collettivo – da aggiungere al “made in” – che valorizzi le imprese ed il territorio. Ma penso anche a strumenti di tutela delle creazioni orafe contro le copie e la guerra al ribasso dei prezzi. Il tema è stato posto all’attenzione della Consulta Orafa Provinciale e stiamo studiando anche strumenti di certificazione per rendere tracciabili i prodotti e le fasi di lavorazione a garanzia della riconoscibilità sul mercato della manifattura made in Italy”.
Le 400 aziende orafe – argentiere di CNA hanno poi tutte le potenzialità per fare rete ed esercitare il potere contrattuale verso i fornitori di prodotti e servizi.
“Dobbiamo ottimizzare costi e risorse – aggiunge il Presidente degli Orafi CNA – per acquistare sia beni strumentali che tecnologie d’avanguardia, investire parte delle economie in marketing e comunicazione per valorizzare il made in Arezzo. È questo il senso vero del distretto orafo che richiede la mappatura aggiornata delle imprese per facilitare scambi ed interazioni, avvalendosi della tecnologia. L’obiettivo è quello di realizzare un archivio aggiornato dove le imprese possano trovare chi è ancora attivo e può collaborare in filiera. Penso anche ad una app per incrociare domanda ed offerta, per fornire in tempo reale la disponibilità di semilavorati e prodotti finiti. Ma le potenzialità sono infinite quando si fa massa critica e si sommano le competenze di ciascuno”.
In primo piano anche i bisogni di manodopera della imprese: “È difficile reperire personale qualificato, abbiamo bravi designers e prototipatori ma servono figure che sappiano lavorare l’oro alla maniera artigianale. Occorre puntare sulla formazione di giovani artigiani, sulla scuola, o avvalersi di chi è ricco di manualità ed esperienza come gli orafi in pensione. Ed ancora attivare fondi interprofessionali per i dipendenti già attivi nelle nostre aziende. Penso poi a forme di promozione integrata (oro, moda, agroalimentare) nel nome dell’eccellenza aretina. Così come al dialogo e alla collaborazione tra poli espositivi e a tutte quelle sinergie che possono creare opportunità per le imprese e sostegno al made in Italy. Un progetto che ha valore economico ma anche culturale. La collaborazione è alla base dello sviluppo di un territorio”.

Gabriele Veneri è Presidente degli Orafi di CNA dallo scorso 13 aprile. 45 anni, sposato con due figlie, alla guida di Sem.Ar, azienda di famiglia leader nei semilavorati in oro ed argento con 50 addetti e un indotto di oltre 100. Conosciutissimo nella città del Saracino come ex giostratore di Porta del Foro a cui ha regalato 8 lance d’oro.