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Un patto fra sindacati pensionati autonomi e dipendenti per garantire i diritti degli anziani

CNA, Confartigianato, CUPLA (coordinamento unitario pensionati lavoro autonomo) e i sindacati dei pensionati dipendenti Spi-Cgil, Fnp- Cisl, Uilp-Uil si uniscono assieme siglando un patto per garantire una migliore qualità della vita agli anziani non autosufficienti che vivono nelle strutture di riposo, pubbliche e private.

E’ stato questo il tema della conferenza stampa che si è svolta nella sede di Confartigianato ad Arezzo e che ha visto la presenza dei rappresentanti di tutti i sindacati che avevano firmato a suo tempo un protocollo d’intesa e oggi hanno siglato un nuovo patto per dare forza e continuità al lavoro svolto.

“Ad Arezzo – spiegano le sigle sindacali presenti – ci sono oltre 25 strutture, fra quelle pubbliche e private, che operano nel settore della non autosufficienza. Ospitano molte persone e fanno un buon lavoro ma noi pensiamo che, visto che la società invecchia, sarebbe opportuno che ce ne fossero di più. Le liste d’attesa infatti registrano sempre almeno un 10-15% in più della capienza di queste strutture e in prospettiva ci sarà sempre più bisogno perché la società invecchia e con essa le malattie legate all’età e la non autosufficienza.”

Ma non è solo la questione dei numeri ad aver attivato i sindacati dei pensionati.
“Ci siamo attivati – continuano i rappresentanti delle diverse sigle sindacali dei pensionati – perché crediamo che la presenza sindacale all’interno di queste strutture non è solo importante ma serve a garantire la migliore qualità del servizio e il massimo rispetto dei diritti delle persone. In proposito esiste un regolamento generale sulla gestione delle strutture residenziali RSA-CD per anziani non autosufficienti di cui alla delibera della USL8 n.286 del 11/6/2011 che enumera questi principi e noi ci impegniamo per la loro applicazione”.

Fra i principi contenuti nel regolamento e sul quale i sindacati si impegnano c’è:

  • l’importanza sociale del ruolo dell’individuo anziano, anche se collocato all’interno di un servizio;
  • il rispetto delle credenze e delle opinioni dell’anziano
  • la garanzia di un ambiente il più familiare possibile
  • la garanzia di cure e attività motorie adeguate per mantenere e potenziare le residue abilità
  • il costante rapporto con i familiari e il rispetto della dignità
  • la verifica della qualità del servizio

E’ prevista una rappresentanza sindacale nel “comitato parenti” all’interno delle strutture con l’obiettivo di garantire:

  • partecipazione degli ospiti alla vita comunitaria
  • proposte e suggerimenti ai responsabili delle strutture
  • valutazione dei bisogni relazionali degli ospiti e controllo sul regolare svolgimento delle attività

“Nei due anni che sono trascorsi dal nostro protocollo d’intesa – spiegano i sindacati dei pensionati – la presenza sindacale discreta ha potuto evidenziare alcune discrepanze e segnalarle all’attenzione dei responsabili. Fra queste c’erano casi di attese troppo lunghe al pronto soccorso per i pazienti ospiti della RSA-DC e casi nei quali i medici di famiglia non assicuravano visite almeno quindicinali agli ospiti”.

“Oggi – concludono – a due anni dalla sigla del protocollo d’intesa abbiamo voluto stringere un nuovo patto per dare continuità ad un’azione sindacale che garantisca agli anziani non autosufficienti una buona qualità nell’assistenza e nelle cure e una vita dignitosa”.