“Quale razionalizzazione degli investimenti? Quale economie di scala? Quale contenimento dei costi per cittadini ed imprese?” così si esprime Franca Binazzi, Presidente CNA Arezzo scorrendo i dati della gestione dei rifiuti di SEI Toscana nel periodo 2013-2015 per conto di 106 comuni della Toscana del Sud.

“Siamo alle solite con fenomeni tutti italiani che dimostrano l’inefficacia e l’inefficienza di esperienze di sistemi integrati e di gestioni uniche che, anziché agevolare, si traducono in un aggravio di costi a danno di cittadini ed imprese”.

L’analisi commissionata dalle associazioni dell’artigianato e del commercio di Siena è dettagliata ma facile da leggere. “In Italia e in Toscana è in aumento la raccolta differenziata, eccetto che nelle province di Arezzo, Siena e Grosseto dove diminuisce. Anzi, a fronte di una diminuzione della produzione dei rifiuti, i contribuenti pagano un servizio più salato (+12%). Meno rifiuti prodotti ma costi unitari di smaltimento a tonnellata aumentati (da 282 a 339 euro) così come salgono da 198 a 223 euro quelli per abitante. Voci tutte in controtendenza rispetto alle dinamiche regionali e nazionali. Ma non basta. Sfogliando lo studio, non si trova altra spiegazione alla riduzione delle persone servite per addetto e della quantità di rifiuti gestiti per addetto, diversa dall’aumento del numero dei dipendenti saliti da 895 a 998”.

E Binazzi si chiede: “Sei Toscana, incaricato unico del servizio, andrà avanti così fino al 2034 visto che il bando vinto nel 2014 ha validità per 20 anni?”

Ma c’è un aspetto che non convince la Presidente CNA Arezzo: “Con l’accordo di gestione tutti i comuni soci di Ato Toscana Sud (36 Comuni in provincia di Arezzo) hanno fissato l’importo da versare a Sei Toscana per i prossimi anni di servizio. Ma così facendo – si chiede Franca Binazzi – non si disincentiva l’avvio di modelli virtuosi sui rifiuti? Penso ad esempio alla raccolta differenziata non a caso in calo nelle tre province oggetto dell’analisi. Perché poi per i rifiuti non vale ciò che vale per le altre utenze quando, a fronte di minori consumi, i meccanismi di conguaglio si traducono in corrispettivi minori da versare? Se la produzione di rifiuti scende, perché pagare lo stesso importo?”.

E infine torna sempre in primo piano la disomogeneità di trattamento più volte evidenziata dalla Presidente Binazzi quando si parla di tributi. “Un unico gestore, ma disparità di tariffe tra i diversi comuni del territorio: diversità, anche rilevanti, difficili, davvero difficili da spiegare a cittadini ed imprese”.