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Le novità del protocollo d’intesa

Firmato lo scorso 14 gennaio, il protocollo d’intesa ha visto la Regione Toscana individuare una serie di linee guida, in merito agli appalti pubblici, volte a tutelare le piccole e medie imprese del territorio, valorizzando una serie di aspetti significativi come la qualità del lavoro (premiando così tutte quelle imprese virtuose che vi investono costantemente) e lo snellimento della parte burocratica.

Proprio un’anno fa, come conferma una nota di CNA Arezzo, il comune di Arezzo aveva mostrato grande sensibilità in tema di appalti, prevedendo la possibilità di assegnare il 50% dei lavori (da un importo minimo di 40 mila euro fino ad un milione di euro) alle imprese del territorio attraverso le procedure di negoziazione.

Oggi la Regione Toscana, grazie alla pressione esercitata delle Associazioni di Categoria, prima fra tutte CNA, a fronte di un settore come quello dei lavori pubblici che attiva circa il 5% del PIL regionale e consapevole della necessità di adeguarsi ai cambiamenti in corso nel settore, traccia la strada da seguire per la corretta regolamentazione e gestione delle gare evitando che si generino corse al ribasso sui costi della manodopera, sui costi della sicurezza e salute sui luoghi di lavoro, sulla qualità delle opere e dei servizi messi a gara.

Grazie alla firma dell’intesa e all’attività della nostra Associazione sono state introdotte importanti novità:

– con lo scopo di contrastare fenomeni di illegalità e concorrenza sleale, viene introdotto il DURC di congruità, con il quale si attesterà che la manodopera impiegata da un’impresa per l’esecuzione di un intervento sarà congrua rispetto all’importo delle opere/servizi da eseguire;
– si rafforza la clausola sociale che introduce criteri di premialità, sopratutto per gli appalti di servizi, per favorire così il riassorbimento della manodopera da un’azienda all’altra;
– per favorire la partecipazione delle piccole imprese, viene rafforzato l’obbligo di suddividere la gara di appalto in lotti di dimensione adeguata e vengono introdotte premialità per favorirne la presenza nei raggruppamenti di micro e piccole imprese;
– nei casi in cui la stazione appaltante decidesse di restringere il numero delle imprese che partecipano alle gare attraverso un sorteggio, si prevede, con norma regionale, la possibilità di riservare una quota del 50% ad aziende con sede legale ed operativa in Toscana.

CNA Arezzo si augura che tale esempio virtuoso venga eseguito anche dai comuni in modo da consentire alle nostre aziende di partecipare alle gare di appalto senza favoritismi e nel pieno della trasparenza delle norme nazionali che le regolano.