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Al via il secondo gruppo

Il primo gruppo di adesioni all’azione collettiva si è chiuso con un grande successo.

All’azione hanno aderito circa 2.900 imprese che chiedono il risarcimento in relazione all’acquisto di 13.671 autocarri per un valore che supera il miliardo di euro.

La Toscana si conferma la seconda Regione per numero di domande presentate: 313 per un totale di 1.731 automezzi e un valore commerciale dei veicoli di 132.144.090,65.euro circa.

Alla luce del numero crescente di adesioni, CNA Fita ha ottenuto dalla società che promuove l’azione legale, la società A.L.I. e lo studio legale Scoccini di Roma, una seconda azione collettiva.

La data di scadenza per l’ammissione al secondo gruppo di aziende è fissata al 31 luglio 2017, per dar modo alle imprese di preparare i documenti necessari e agli uffici CNA di verificare le richieste.

“Ricordiamo che l’azione risarcitoria – sostiene Giuseppe Brasini, presidente CNA Fita Toscana – è valida anche per i conto propri e per tutte le aziende che hanno camion nel parco veicoli. Abbiamo ritenuto opportuno estendere i termini per le adesioni considerata l’importanza di questa azione per la nostra categoria. Per gli associati CNA non ci saranno spese legali. Solo in caso di risarcimento effettivamente ottenuto, la società di consulenza tratterrà il 35% della somma risarcita, senza alcun costo in caso di insuccesso”.

Tutto nasce dalla storica sentenza dell’Antitrust UE che a luglio 2016 ha sanzionato con una maxi multa da 3 miliardi di euro le più grandi case costruttrici di mezzi pesanti (DAF-TRUCK-DAIMER-IVECO-MAN-VOLVO-RENAULT-MACK e UD TRUCK) per aver illegalmente maggiorato per 14 anni i prezzi dei veicoli e dei dispositivi antinquinamento.

L’azione collettiva, avviata da CNA Fita in tutta Italia, dà la possibilità non solo agli autotrasportatori, ma a tutte le imprese che abbiano acquistato o preso in leasing tra il 1997 e il 2011, un camion di medie o grandi dimensioni (sopra le 6 tonnellate) delle case produttrici sanzionate, di ottenere un risarcimento sino al 20% del costo del camion. Grazie alla direttiva 2014/104/UE, all’acquirente sarà sufficiente provare di aver acquistato il prodotto oggetto del cartello per dimostrare di aver subito un danno.

“Siamo orgogliosi di essere stati come CNA Fita promotori dell’azione collettiva – conclude il presidente Brasini – e anche della richiesta presentata in Parlamento, di reinvestire parte delle sanzioni in servizi per l’autotrasporto lungo le strade d’Italia”.

Per aderire alla class action entro il 31 luglio 2017 CNA Fita Arezzo: Valentina Laurenzi tel. 0575 329216, valentina.laurenzi@cna.arezzo.it.