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FAQS
Qual è il limite dei ricavi per la adozione della contabilità semplificata?
Il regime contabile semplificato per le imprese minori rappresenta il regime “naturale” previsto per le imprese individuali e le società di persone che nell’intero anno precedente a quello in corso, abbiano conseguito ricavi non superiori a:
€ 400.000 se esercenti attività di prestazioni di servizi
€ 700.000 se esercenti attività diverse
Rif. Art. 18, co. 1, DPR 29.09.1973, n. 600
Quali sono le conseguenze per una S.r.l., qualora subisca perdite per oltre un terzo del capitale, e per effetto di esse questo si riduca al di sotto del capitale minimo legale?
Il caso esposto è regolato dall’art. 2482-ter, c.c., secondo il quale, al verificarsi di tale circostanza, gli amministratori debbono senza indugio convocare l’assemblea per deliberare la riduzione del capitale ed il contemporaneo aumento del medesimo ad una cifra non inferiore al detto minimo, fatta salva la possibilità di deliberare la trasformazione della società.
In mancanza di adozione di quanto così disposto, si renderà operante la causa di scioglimento della società, sancita dal co. 1, n. 4) dell’art. 2484 C.C..
Rif. Artt. 2482-ter e 2484, Codice Civile.
In cosa consiste il c.d. Reverse Charge?
Il c.d. meccanismo del Reverse Charge (o, più propriamente, dell’inversione contabile) rappresenta una particolare modalità di assolvimento dell’imposta IVA: nelle ipotesi normativamente previste per tale applicazione, infatti, è il destinatario della cessione o della prestazione, se soggetto passivo d’imposta nel territorio dello Stato, ad essere obbligato all’assolvimento dell’imposta, in luogo del cedente / prestatore.
Nella sostanza, tale meccanismo si traduce nella emissione da parte del cedente / prestatore di una fattura senza applicazione dell’imposta (e con la descrizione del titolo di non applicazione), e nel conseguente obbligo in capo al destinatario di integrare la fattura ricevuta con l’indicazione dell’aliquota e della relativa imposta, ed annotarla sia nel registro delle fatture emesse o in quello dei corrispettivi (entro il mese di ricevimento ovvero anche successivamente ma entro 15 giorni dal ricevimento e con riferimento al relativo mese) che, ai fini della detrazione, in quello degli acquisti.
I casi maggiormente frequenti sono, tra gli altri: subappalto nella edilizia, servizi di pulizia di edifici, demolizione, installazione di impianti e completamento di edifici, talune cessioni di fabbricati con esercizio della opzione per la imponibilità.
Rif. Art. 17, DPR 26.10.1972, n. 633.
Qual è l’attuale limite e la percentuale di deducibilità, ai fini del reddito di impresa, del costo sostenuto per l’acquisto di un’autovettura?
Per l’acquisto di un’autovettura (diversa da quella destinata ad essere utilizzata esclusivamente come bene strumentale nell’attività propria dell’impresa, come avviene ad esempio per le imprese di autonoleggio), la quota di ammortamento, ovvero il canone leasing o di noleggio, deducibile soggiace ad un doppio limite:
– La percentuale di deducibilità ammessa, (oggi 20%, elevato all’80% solo per i soggetti esercenti attività di agenzia o di rappresentanza di commercio)
– L’ammontare massimo di costi su cui applicare detta percentuale (€ 18.075,99 per acquisto / leasing, € 3.615,20 per noleggio)
Rif. Art. 164, DPR 22.12.1986, n. 917.
In cosa consiste il Rendiconto Finanziario?
Il Rendiconto Finanziario è un documento di sintesi e raccordo tra gli aspetti economici e quelli finanziari della gestione aziendale; la sua redazione è resa obbligatoria con i bilanci dell’esercizio 2016, pur con l’esonero per le società che redigono il bilancio in forma abbreviata.
Esso consiste in un prospetto contabile che presenta, evidenziandone le cause, le variazioni, positive o negative, intervenute in un esercizio nei valori relativi alle risorse finanziarie della società (modalità di reperimento delle disponibilità liquide e relativi utilizzi).
Tale documento fornisce informazioni utili per valutare la situazione finanziaria della società o del gruppo nell’esercizio di riferimento (compresa la liquidità e la solvibilità) e la sua evoluzione negli esercizi futuri.
La forma con la quale viene presentato è di tipo scalare, distinguendo tre distinte macro categorie di flussi finanziari: da gestione reddituale, da attività di investimento, da attività di finanziamento.
Rif. DLGS 18.08.2015, n. 139, Artt. 2423, 2425-ter, 2435-bis Codice Civile, Principio Contabile OIC 10.